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Forestali, Mandrà (Flai Catania): “Avvio in ritardo dei forestali, Regione unico colpevole”

Oggi 3 giugno al via l’attività degli addetti all’antincendio, ma mancano i viali parafuoco essenziali nella lotta ai roghi

Stagione anticendio ancora al palo in Sicilia a causa dei ritardi, come mai in precedenza, nell’avvio dei lavoratori forestali stagionali. L’attività propedeutica di realizzazione dei viali parafuoco e di manutenzione non è ancora iniziata con la conseguenza che l’estate arriverà recando con sé un altissimo rischio incendi. Solamente oggi, 3 giugno, inizia l’attività dei lavoratori dell’antincendio, ma questa si svolgerà in assenza di manutenzione dei boschi. A ciò si aggiunge una legge di riordino che, sempre annunciata, resta ancora nei cassetti della Regione Siciliana. Ne abbiamo parlato con il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà.

D) Segretario, siamo ad inizio giugno: facciamo il punto della situazione sul comparto forestale siciliano.

R) La questione forestale quest’anno è ancor più grave degli anni precedenti. La situazione è molto complessa, non solo per la mancata riforma, ma soprattutto per i grandi ritardi nell’avvio dei lavoratori forestali: oggi è la giornata dell’avvio dei forestali dell’antincendio, certamente un fatto positivo, ma può diventare irrilevante perché i lavoratori della manutenzione saranno avviati con fortissimo ritardo con tutte le conseguenze che questa situazione comporterà nella stagione degli incendi: in pratica, mancano i viali parafuoco, essenziali nella lotta ai roghi. Per il comparto, nella finanziaria regionale sono state previste poche risorse e tutto è demandato alla progettazione dei fondi europei. Com’è facile comprendere, questa situazione incide sulla sicurezza del territorio perchè i lavori propedeutici alla campagna anticendio, come la realizzazione dei viali parafuoco, avverrano in ritardo  in quanto dovevano essere eseguiti fra marzo e aprile, e quindi il rischio incendi è molto elevato. Oltretutto, la Sicilia soffre già a causa del dissesto idrogeologico e questa situazione lo peggiora.

D) Di chi è la responsabilità di questa situazione e quindi anche degli eventuali incendi?

R) Non vorremmo che il qualunquismo strisciante che trova terreno fertile ogni giorno in Italia e in Sicilia, possa addebitare responsabilità ai lavoratori forestali. Le responsabilità sono tutte di chi rinvia alla progettazione europea l’inizio dell’attività. Inoltre, a Catania l’Azienda Foreste Demaniali non ha più i progettisti specializzati perché si chiede loro di trasferirsi all’Ispettorato Forestale. Il problema vero è la politica regionale che non mette le due strutture in condizioni di funzionare: non vi sono risorse umane, di conseguenza, chi deve svolgere le tante incombenze? Questo governo regionale che avrà il merito di essere ricordato come il peggiore della storia, non è in grando nemmeno di garantire l’ordinaria amministrazione, figuriamoci una legge di riordino.


D) Appunto, parliamo di questa legge tanto attesa.

R) Il sindacato di categoria, e quindi Flai, Fai e Uila, da anni porta avanti la battaglia sul riordino ed ha presentato una proposta di legge. Devo rilevare qual è la differenza fra noi, sindacato confederale, ed il sindacato autonomo: Flai, Fai e Uila formulano proposte, mentre gli autonomi si limitano ad urlare proclami qualunquistici. La nostra proposta di legge di riordino è legata ad una visione produttiva del bosco che nasce da una profonda conoscenza del settore e del territorio: noi sappiamo bene come dovrebbe funzionare la forestazione.

D) Segretario, l’età media dei lavoratori forestali è elevata.

R) Sì, l’età media è di 50 anni. Per questo abbiamo proposto un’apertura al turnover in quanto il bosco ha necessità di arruolare giovani da formare e avviare nel territorio. In Sicilia il settore forestale può dare una occasione importante di lavoro e questo non per creare clientelismo, ma per rendere il bosco produttivo e per fare questo c’è bisogno di giovani, ma c’è bisogno innanzitutto della volontà politica. È fondamentale che la politica regionale conosca il territorio e che abbia una idea su come creare sviluppo. Ma questo governo di idee non ne ha affatto, formula proposte inutili, non risponde alle nostre con un testo da cui si evinca l’idea di sviluppo per la Sicilia.  Su agricoltura, Esa, forestali, antincendio, consorzi di bonifica, Musumeci  in campagna elettorale ha illustrato proposte che in questi tre anni e mezzo sono rimaste lettera morta. Non è riuscito a presentare una proposta univoca sullo sviluppo della nostra isola, nella quale l’occupazione è un problema nodale con tanti giovani delle zone interne che cercano un futuro altrove.


D) I forestali perderanno reddito?

R) Sì, c’è il rischio che questi lavoratori non completino le giornate di garanzia occupazionale. C’è il rischio che migliaia di famiglie siciliane non percepiscano redditi importanti che per tanti rappresentano la sussistenza.

(3 giugno 2021)


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